CURIOSITà SUL PREZZEMOLO



Il prezzemolo (Petroselinum sativum) è una pianta erbacea biennale che appartiene alla famiglia delle Apiaceae, con robusta radice a fittone bianco giallastra e carnosa. Le foglie sono lungamente picciolate, disposte a rosetta, di colore verde scuro, completamente glabre e hanno un contorno triangolare frastagliato, possono essere bipennatosette o tripennatosette. L'infiorescenza è un’ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, talvolta giallo-verdastro, che producono piccoli semi ovali, appiattiti, di colore grigio-bruno.

In cucina e nell’alimentazione quotidiana, il prezzemolo va usato preferibilmente crudo in modo da preservare tutte le proprietà delle sue foglie. Infatti è un’erba aromatica dalle innumerevoli proprietà terapeutiche e curative, visto il suo elevato contenuto di vitamine e sali minerali, che però con il calore della cottura si deteriorano. Un cucchiaio di foglie di prezzemolo tritate contiene la stessa quantità di vitamina C di una piccola arancia (pari ai due terzi del fabbisogno giornaliero). La vitamina C potenzia le difese immunitarie, rinforza il sistema circolatorio e fluidifica il sangue. Inoltre il prezzemolo è anche un’ottima fonte di betacarotene dall’azione antiossidante per la pelle; di calcio fondamentale per la remineralizzazione delle ossa, contribuisce a tenere in buona salute i capelli e le unghie. Le radici sono ricche di potassio, che conferisce alla pianta proprietà diuretiche e regolatrici della pressione. Deve essere usato con cautela dalle donne incinte in quanto potrebbe favorire un eventuale aborto, per l’azione rilassante sulla muscolatura liscia
Per uso esterno il cataplasma delle foglie viene impiegato per dare sollievo alle contusioni, le ecchimosi, il mal di denti e alle punture d’insetto. Masticandolo rinfresca l'alito in caso di alitosi, migliora la pelle in generale dandogli elasticità e tonicità. Se applicato sul seno fa regredire la produzione del latte, e quindi la sua applicazione è consigliata in caso di mastite.

Il prezzemolo in cucina è tra le erbe aromatiche più utilizzate. Va aggiunto sempre al termine della cottura per non compromettere l’olio essenziale che conferisce profumo e sapore. Si sposa bene con molti cibi della dieta mediterranea, soprattutto se usato negli intingoli per condire carne alla brace e marinate. È indispensabile in tutti i piatti a base di pesce e per le conserve di verdura.
 Il prezzemolo si trova in molti piatti della cucina mediorientale come il tabulé o tabbouleh, una sorta di insalata fredda tipico del Libano, della Siria e della Giordania, a base di bulgur o cous cous, di cui è l’ingrediente principale.


Per la sua particolarità di essere utilizzato praticamente ovunque, il prezzemolo è stato lo spunto per il famoso detto : "essere ovunque come il prezzemolo". Oshawa, il padre della macrobiotica dice che "una ciotola di prezzemolo crudo tritato non dovrebbe mai mancare sulla nostra tavola!". Pare che fosse noto già nell'antichità e che i Greci lo utilizzassero non come aroma, ma come decorazione per tombe, aiuole e principalmente per i suoi poteri terapeutici i disturbi dei reni, della vescica e contro il mal di denti. I Romani, invece, lo impiegavano essenzialmente in cucina e per confezionare ghirlande per gli ospiti dei banchetti. I vicini dei Romani, gli Etruschi, consideravano il prezzemolo una pianta dalle proprietà magiche e per questo ne facevano unguenti miracolosi.
Il prezzemolo è una pianta conosciuta fin dai tempi antichissimi e pare sia originario della Sardegna. Il nome prezzemolo deriva dal greco ‘petroselion‘ che significa “sedano delle pietre”, ed i Greci portavano in testa ciuffetti di questa pianta quando partecipavano ai banchetti perché credevano stimolasse l’appetito e mettesse allegria. I Romani invece ne facevano un uso diverso: lo usavano per adornare le tombe dei congiunti e proprio per questo, almeno fino al Medioevo, la gente ebbe la convinzione che piantare il prezzemolo significasse morte e raccolti scarsi. Ai tempi di Nerone i gladiatori lo mangiavano prima di ogni competizione e si portavano in arena un ramoscello.Il prezzemolo era famoso anche per il suo valore “magico” e simbolico: nel mondo classico: sia i Greci che Romani usavano scolpirlo sulle lastre tombali come simbolo dell’Aldilà. Presso gli Etruschi era chiamato “petroselinum” e nasceva come erba spontanea. Era considerato pianta magica e veniva usato con altre sostanze animali per comporre un unguento dalle proprietà miracolose . Gli Etruschi pare lo usassero anche in cucina insieme all’aglio per insaporire le carni. Il prezzemolo, considerato fin dall’antichità una pianta più da stregoni che da medici, anche se ai tempi degli antichi Romani veniva usato insieme ad altre erbe per aromatizzare il vino, cominciò ad essere usato abitualmente in cucina solo a partire dal Medioevo.Ricordato nel trattato di Ildegarda di Bingen come rimedio universale era il”vino di prezzemolo”, composto da miele, aceto, vino e prezzemolo usato insieme ad altre misture di erbe e medicamenti:infatti si credeva che il vino al prezzemolo ne potenziasse gli effetti terapeutici velocizzando la guarigione.

Per saperne di più andate su: http://www.coquinaria.it/erbe-aromatiche-prezzemolo-storia-e-curiosita/
Il prezzemolo è una pianta conosciuta fin dai tempi antichissimi e pare sia originario della Sardegna. Il nome prezzemolo deriva dal greco ‘petroselion‘ che significa “sedano delle pietre”, ed i Greci portavano in testa ciuffetti di questa pianta quando partecipavano ai banchetti perché credevano stimolasse l’appetito e mettesse allegria. I Romani invece ne facevano un uso diverso: lo usavano per adornare le tombe dei congiunti e proprio per questo, almeno fino al Medioevo, la gente ebbe la convinzione che piantare il prezzemolo significasse morte e raccolti scarsi. Ai tempi di Nerone i gladiatori lo mangiavano prima di ogni competizione e si portavano in arena un ramoscello.Il prezzemolo era famoso anche per il suo valore “magico” e simbolico: nel mondo classico: sia i Greci che Romani usavano scolpirlo sulle lastre tombali come simbolo dell’Aldilà. Presso gli Etruschi era chiamato “petroselinum” e nasceva come erba spontanea. Era considerato pianta magica e veniva usato con altre sostanze animali per comporre un unguento dalle proprietà miracolose . Gli Etruschi pare lo usassero anche in cucina insieme all’aglio per insaporire le carni. Il prezzemolo, considerato fin dall’antichità una pianta più da stregoni che da medici, anche se ai tempi degli antichi Romani veniva usato insieme ad altre erbe per aromatizzare il vino, cominciò ad essere usato abitualmente in cucina solo a partire dal Medioevo.Ricordato nel trattato di Ildegarda di Bingen come rimedio universale era il”vino di prezzemolo”, composto da miele, aceto, vino e prezzemolo usato insieme ad altre misture di erbe e medicamenti:infatti si credeva che il vino al prezzemolo ne potenziasse gli effetti terapeutici velocizzando la guarigione.

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Il prezzemolo è una pianta conosciuta fin dai tempi antichissimi e pare sia originario della Sardegna. Il nome prezzemolo deriva dal greco ‘petroselion‘ che significa “sedano delle pietre”, ed i Greci portavano in testa ciuffetti di questa pianta quando partecipavano ai banchetti perché credevano stimolasse l’appetito e mettesse allegria. I Romani invece ne facevano un uso diverso: lo usavano per adornare le tombe dei congiunti e proprio per questo, almeno fino al Medioevo, la gente ebbe la convinzione che piantare il prezzemolo significasse morte e raccolti scarsi. Ai tempi di Nerone i gladiatori lo mangiavano prima di ogni competizione e si portavano in arena un ramoscello.Il prezzemolo era famoso anche per il suo valore “magico” e simbolico: nel mondo classico: sia i Greci che Romani usavano scolpirlo sulle lastre tombali come simbolo dell’Aldilà. Presso gli Etruschi era chiamato “petroselinum” e nasceva come erba spontanea. Era considerato pianta magica e veniva usato con altre sostanze animali per comporre un unguento dalle proprietà miracolose . Gli Etruschi pare lo usassero anche in cucina insieme all’aglio per insaporire le carni. Il prezzemolo, considerato fin dall’antichità una pianta più da stregoni che da medici, anche se ai tempi degli antichi Romani veniva usato insieme ad altre erbe per aromatizzare il vino, cominciò ad essere usato abitualmente in cucina solo a partire dal Medioevo.Ricordato nel trattato di Ildegarda di Bingen come rimedio universale era il”vino di prezzemolo”, composto da miele, aceto, vino e prezzemolo usato insieme ad altre misture di erbe e medicamenti:infatti si credeva che il vino al prezzemolo ne potenziasse gli effetti terapeutici velocizzando la guarigione.

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